Il termine ipoacusia indica una riduzione dell’udito; tale riduzione può essere di:
- lieve
- media
- grave entità.
L’ipoacusia può essere:
- monolaterale
- bilaterale simmetrica
- bilaterale asimmetrica.
Si può parlare inoltre di:
- Cofosi: Quando la perdita della capacità uditiva è completa e bilaterale
- Anacusia: se invece la perdita totale è di tipo monolaterale.
Un soggetto viene definito normoacustico quando la sua soglia uditiva è uguale o inferiore a 20 dB (decibel). Il grado di ipoacusia viene definito in base al livello del deficit acustico:
- ipoacusia lieve: deficit acustico tra 25 e 40 dB
- ipoacusia media: deficit acustico tra 40 e 60 dB
- ipoacusia moderata: deficit acustico tra 60 e 70 dB
- ipoacusia grave: deficit acustico tra 70 e 90 dB
- ipoacusia profonda: deficit acustico >90 dB.
Esistono diverse tipologie di ipoacusia. Una pratica classificazione di tale disturbo è la seguente:
- ipoacusia trasmissiva: è caratterizzata da un danno in quelle parti dell’orecchio deputate alla trasmissione meccanica delle onde sonore (orecchio esterno e orecchio medio). Si può verificare in seguito a un’ostruzione del condotto uditivo esterno (presenza di cerume oppure di secrezioni di muco nella cassa timpanica provocate, per esempio, da un’otite media). I soggetti colpiti da ipoacusia trasmissiva hanno la sensazione di avere le orecchie tappate e sentono i suoni affievoliti. Tendono inoltre ad abbassare il tono della voce perché la avvertono insolitamente alta. L’entità della perdita dell’udito nelle ipoacusie trasmissive non eccede mai i 60 dB.
- ipoacusia neurosensoriale: è relativa all’orecchio interno che ha perso la sua capacità di trasformare correttamente le vibrazioni in impulsi nervosi. In questo tipo di ipoacusia il danno è a carico delle cellule uditive o delle fibre del nervo acustico. Il soggetto colpito da ipoacusia neurosensoriale sente i suoni, ma non li riconosce. Il tipo di ipoacusia neurosensoriale più comune è la cosiddetta presbiacusia; questa è causata da una riduzione del numero di cellule dell’udito e dal loro progressivo invecchiamento. L’ipoacusia neurosensoriale può essere inoltre dovuta a traumi acustici di tipo cronico, a fenomeni iatrogeni, a parotite, a neurinoma ecc.
- ipoacusia mista: è quella in cui sono coinvolte contemporaneamente problematiche di tipo trasmissivo e neurosensoriale.
- ipoacusia centrale: è caratterizzata da un danno a livello del tronco encefalico oppure a livello di strutture superiori a esso. Le ipoacusie centrali sono generalmente provocate da patologie da demielinizzazione delle vie nervose oppure da malformazioni o addirittura mancanza dei centri uditivi dal tronco dell’encefalo al cervello.
Altre classificazioni dell’ipoacusia sono relative al periodo di insorgenza e ai fattori eziologici, si parla di:
- ipoacusia pre- verbale: se l’ipoacusia è presente prima dello sviluppo del linguaggio
- post-linguale: se insorge dopo lo sviluppo del linguaggio.
In base alla causa le ipoacusie possono essere definite come:
- ipoacusie genetiche (anche ereditarie)
- ipoacusie acquisite.
Possiamo parlare anche di ipoacusia improvvisa quando insorge in modo improvviso o comunque in un periodo di tempo estremamente limitato (non superiore alle 12 ore). Il deficit uditivo può avere svariata entità, da lieve a totale. Generalmente l’ipoacusia improvvisa colpisce in modo monolaterale; i casi di ipoacusia improvvisa bilaterale sono molto rari. L’ipoacusia improvvisa viene generalmente distinta in:
- ipoacusia improvvisa sintomatica: può essere provocata da eventi di tipo traumatico, da infezioni di tipo virale (herpes, morbillo, varicella, rosolia ecc.), da infezioni di tipo batterico (labirintite), da problematiche circolatorie, da neurinoma del nervo acustico ecc.
- ipoacusia improvvisa idiopatica(è la forma che si verifica più frequentemente.)
Terapia
Le principali opzioni terapeutiche per l’ipoacusia sono di tipo farmacologico, chirurgico e protesico. La stragrande maggioranza delle ipoacusie viene trattata con l’ausilio di apparecchi acustici o di protesi impiantabili. I vari gradi di sordità possono influire sull’acquisizione e sul normale sviluppo del linguaggio verbale. In questi casi bisogna intervenire il più precocemente possibile con un intervento logopedico. Esistono diversi tipi di strategie rieducative come il metodo bimodale, l’approccio educativo bilingue e la comunicazione totale.